mercoledì 18 aprile 2012

Diario di bordo: spedizione Caldogno con mio padre e lo scudiero Icio


Ore 15, partenza.
Padre chiama dalla tana.
"5 minuti", rispondo
"si ma che siano 5", ulula

Io e Icio siamo in auto e da 5 minuti aspettiamo il vecchio.
"Pensa, prima ti dicevo di sbrigarti e invece sono io in ritardo"  farfuglia il vecchio salendo a bordo.
no comment! ;)


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Prima tappa: bar chissà dove, pub-contrafforte di un distributore di benzina. La tipa dietro al banco offre 50-100 euro a Icio per avere il suo cappello.
Icio rifiuta.
Regalo di un pastore disperso, dice.

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Self service: Icio e il vecchio si selfservono all'obbiettivo.
Grazie :)

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Partenza 2.0!
Dall'abitacolo riusciamo a scattare un riassunto dell'interno del nostro bolide.
Note da segnalare: 
1-Un signore ritto in piedi su un'alta murata che costeggia la super strada. Cappellino e braccia conserte. Nulla di strano se non fosse che lo si trova sempre lì, a qualsiasi ora del giorno e della notte. E sempre nella stessa posizione. Lui sta in piedi e guarda il traffico. Mi rammarico di non essere riuscito a fotografarlo.
2- Lo sguardo di Icio pensieroso. Non ci ha ancora detto che non ha la più pallida idea di dove si trova. Non ha acceso il navigatore e ha clamorosamente sbagliato strada. Ma questo noi ancora non lo sappiamo.

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Dopo un ora di ritardo, Icio è costretto a svelare il problema. Non ammette del tutto il suo errore. Dice a mio padre che è stato per colpa del camion davanti a noi che ha rallentato di molto il viaggio. 
"Nessun camion ci ha mai preceduto durante l'andata". Replica il vecchio.
"Ma si, è che leggevi il giornale" risponde subito Icio.
L'alibi regge.
Io sto zitto.
Non ho visto nessun camion davanti a noi.
Mai.

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Arriviamo finalmente a Caldogno. Dimitri ci accoglie all'entrata della villa Palladiana...

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...mentre Massimo Stecchi allestisce il set per la mini intervista che verrà trasmessa su Via Vai TV

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Palladio lascia sempre sgomenti.
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Lasciamo la Villa per una veloce cena prima di iniziare

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Prima di ogni incontro sono sempre molto agitato. Parlare alla gente è stata una delle cose più difficili che ho affrontato in vita mia. Le persone sono un concentrato di emozione che si articola in sguardi, gesti. Vorrei sempre dare il meglio per onorare chi con tanto affetto e curiosità viene ad ascoltarci. Il cuore, a un'ora dall'inizio, batte già all'impazzata. L'appetito è a zero. mangio un poco di polenta con tartufo e una forchettata di bigoli con le noci. Non mi sta dentro altro. Padre pare tranquillo. Ma lo conosco troppo bene: anche lui, come me, sente questa responsabilità verso coloro che lo seguono, solo che riesce a controllarsi di più. Lo percepisco e basta.
Anche Icio dev'essere agitato perchè si vedono le sue dita nell'inquadratura della foto.

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BUM! Gli attimi che precedono l'entrata sono carichi di magia elettrica. Sono lampi fulminei in un tempo fermo. Sono correre su un tapis roulant: corri ma sei fermo. 
Pazzesco.
Qualcosa ti teletrasporta in centro e basta.

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L'emozione è unica, come si può descrivere? Ci penso da 5 minuti ma non riesco. Quindi scrivo quello che sto scrivendo, e cioè qualcosa che non rende l'idea di ciò che mi passa dentro in certi momenti. Stare in mezzo alla gente, assieme a loro, è la cosa più bella di queste avventure. In assoluto. rifletto che mi piacerebbe trovare una formula senza palco, in cerchio, tutti assieme, per fare una grande chiacchierata.
Sarebbe bello.


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La serata scorre veloce, le scalette di Alessandro e Roberto, i nostri "Moderatori", sono saltate, si improvvisa, si va a braccio. ottimo sintomo: genuinità. Quello che i Faraoni dei nostri tempi odiano di più, perché è un valore che non si può commercializzare. Questo non lo potranno mai comprare ne vendere.

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Un brindisi post serata, fra amici e chi s'è voluto unire per altre foto.


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L'avventura termina.


Dedico lo scatto finale a Icio. Mi guarda e sembra dire: al ritorno non sbaglierò strada.
Ma io e il vecchio lo ringraziamo.
E' uno "scudiero" incrollabile, e senza di lui sarebbe tutto più complicato.



8 commenti:

  1. Spostamenti epici!

    (ma questo Icio sarà lo stesso del quale parla ogni tanto Visentini sul nuovo blog di Intraisass...?


    Ciao!
    Silvia

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    1. Ciao Silvia! Sai che non lo so?
      Potresti riportare alcuni passi, anche brevi? così capisco se si riferisce a lui o meno. Cmq Luca conosce bene Icio e la sua storia, quindi deduco che intenda proprio lui!

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  2. sì! il tizio che conta le macchine sopra il muretto..anche io lo vedo sempre!!..chissà cosa cerca..sarebbe prima o poi da fermarsi e salire lassù con lui

    Fede

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    1. Pazzesco Fede, incute grande rispetto e quasi timore, no? Chissà qual'è la sua storia e la sua protesta silenziosa, impassibile, a guardare il mondo che gli scorre ai piedi...

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  3. Caro Matteo, ero presente alla presentazione del tuo libro a Como. Mi ha fatto molto piacere di averti "conosciuto", e mi sono piaciuti i tuoi ragionamenti cosi contenuti e sereni.
    Sono un vecchietto che costruisce flauti e pifferi tradizionali, e avrei voluto chiedere al tuo babbo se si ricorda come erano fatti quelli che sescrive in un suo libro. Non oso chiedelo personalmente, non vorrei "rompergli le palle" dato che con le persone in astinenza disogna essere cauti ( naturalmente scherzo). Appena finirò di leggere il tuo libro ti farò sapere.

    cordialmente

    sergio

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    1. Ciao Sergio! Grazie per l'affetto e il sostegno. Girerò la domanda al mio "vecchio" riguardo al materiale e al modo in cui venivano costruiti. Altrimenti puoi scrivergli una mail a
      info@maurocorona.it
      Se leggerai Nelle mani dell'uomo corvo ne sarò felice. Attendo trepidante un tuo resoconto. A presto! :)

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