martedì 17 aprile 2012

Sulla maglietta di stasera.

I nuovi faraoni dividono gli uomini come taglierini fanno a pezzi la carta.

I faraoni del nostro tempo sono i banchieri e i padroni delle multinazionali. Privati cittadini arricchiti che, proprio per questo, hanno il potere di utilizzare mezzi di "controllo di massa". Dai sistemi bancari a quelli dell'informazione.
Per come è strutturato ora il sistema bancario ci rende schiavi, perciò ci costringe a pensare poco e lavorare molto. Giustamente. La famiglia e i figli sono qualcosa di sacro e che va onorato investendo tutte le nostre risorse o gran parte di esse. Una lotta nobile che però ci sta portando a lavorare non più per i figli e la famiglia o le persone vicine, ma per le banche. Con enormi sacrifici.
Ci stanno dividendo come si faceva con gli eserciti antichi, una strategia mirata per far perdere l'avversario. Se non siamo uniti, non siamo pericolosi.

Ma i faraoni hanno trascurato qualcosa.

Le nuove tecnologie sono la colla che ci sta facendo riunire in una unica forza.

Come ha detto Travaglio, se nelle riunioni private del partito nazista per dare inizio e corpo all'olocausto ci fosse stato qualcuno che le documentava con un telefonino e subito dopo le avesse messi in circolo su facebook o twitter, forse (anzi sicuramente), si sarebbe potuto fare qualcosa di più per evitarlo o quantomeno per arginarlo. O per dare il tempo alle persone di fuggire, o capire cosa stava accadendo.
L'informazione incolla dove il sistema strappa.
Ecco perché ho fede nelle nuove tecnologie.
Perché nulla si può tacere e anche i segreti peggiori in qualche modo trapelano attraverso dubbi, domande e intuizioni di tutti noi e che tutti possono leggere.

Facebook compra Instagram (software per fotografie), una società formata da 13 impiegati, per un miliardo di dollari.
Facebook non compra una società per il suo fatturato annuo, ma per la quantità di persone che utilizzano gli strumenti fotografici che produce Instagram: 30 milioni di utenti.
L'unione fa ancora la forza.
Per questo stasera vestirò una maglietta con scritto "uno di Facebook". Non su Facebook, ma uno di. Per dire che sono fra quelli che credono che che gli uomini possano di nuovo decidere per se stessi. E inziamo ad essere in tanti. Io mi sono arruolato.
Un popolo unito può scardinare ogni costrizione.

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