lunedì 23 aprile 2012

I faraoni di Erto

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Erto ha subito lo sfregio del potere dei faraoni che decidono sulla pelle degli schiavi. Le cicatrici sono ancora visibili. 
Una di queste ha la forma della ricostruzione frettolosa che ha arricchito gli appaltatori. 

I faraoni sopravvivono ancora a Erto e nuove cicatrici stanno sbregando il suo volto.

Erto di recente è divenuto un tassello dell'UNESCO.
Alcune sue aree boschive sono considerate ZONA ROSSA, cioè non si può neppure dare un calcio a una zolla di terra per non incorrere in sanzioni severissime.
I suoi edifici sono tutelati da norme altamente restrittive che impediscono restauri troppo spinti di case abbandonate.
Eppure i Faraoni pare possano indossare gli stivali del gatto con gli stivali e saltare a piè pari le voragini che invece bloccano la gente comune. (Volevo ricavare un finestrone al piano terra di un vecchio rudere e non mi è stato consentito, per fare solo un esempio).


Nell'articolo 29 della Legge Regionale 52, che riguarda le norme di pianificazione territoriale, si parla del Piano Regolatore Generale Comunale e delle sue finalità. Eccone alcune:


Il PRGC e' finalizzato a garantire:
a) la tutela e l' uso razionale delle risorse naturali nonche' la salvaguardia dei beni di interesse culturale, paesistico ed ambientale;
b) un equilibrato sviluppo degli insediamenti, con particolare riguardo alle attivita' economiche presenti o da sviluppare nell' ambito del territorio comunale;
c) il soddisfacimento del fabbisogno abitativo e di quello relativo ai servizi ed alle attrezzature collettive di interesse comunale, da conseguire prioritariamente mediante interventi di recupero e completamento degli spazi urbani e del patrimonio edilizio esistente;
d) l' equilibrio tra la morfologia del territorio e dell' edificato, la capacita' insediativa teorica del piano e la struttura dei servizi.



A Erto sono sempre partite attività grosse e fondamentalmente inutili che non rispettano i punti a b c d elencati sopra.
Dalla costruzione di ponti vergognosamente dispendiosi e orrende piste ciclabili di asfalto all'agevolazione del passaggio di tir carichi di ghiaia. Per non parlare dell'osceno scavo selvaggio perpetuato per anni nella pacifica conca dietro al paese di Casso, sfociato in restauri al limite del paradossale (una sala espositiva mai usata con un tetto che fa il verso a una pista di atterraggio per astronavi - visivamente è un incubo: a 10 metri dalle case in pietra si trova un avamposto degno del peggiore star wars) e che ora trova nuovo slancio nella costruzione di muraglioni (buoni per proteggere da tsunami tanto sono alti e spessi) che costeggiano strade asfaltate il cui percorso sembra essere stato tracciato da proboscidi di elefanti che per sbaglio si sono trovate con una matita in mano. Si pensa a creare strade inutili quando ci sono strade trafficate pericolosissime perché minacciate da frane e cadute sassi la cui bonifica non è mai stata ne attuata ne presa in considerazione.
Se un amico di un faraone vuole costruire ai piedi di zone che sono rinomate per la loro purezza ambientale (le quattro coppie di aquile reali che vivono in quei luoghi sono LA prova dell'incontaminata perfezione dell'ecosistema) chiede e il permesso gli viene dato. Se un faraone vuole sbriciolare le scalinate intoccabili di un edificio storico, ha il potere di farlo. 
E tutto questo sta succedendo proprio adesso.
Pare che le decisioni più dispendiose e inutili siano sempre le più accolte nei palazzi dei faraoni. Non si spiegano altrimenti strategie contro ogni rigore ambientale e umano pianificate di recente. Anzi, si spiegano se si abbandona la logica del progresso e del senso civico e del rispetto, per abbracciare quella del denaro

Io mi chiedo: ma chi è che decide di avviare tutte queste attività che nessuno, o la minor parte dei cittadini ertani vuole? 


Scopro con sgomento che chi possiede un terreno a Erto, in realtà lo possiede per finta. Se un faraone decide che ci deve far passare una strada, dove e come vuole lui, lo fa. Ti espropria parte di ciò che è tuo e ci fa quello che vuole lui. 
Se proponi soluzioni alternative più economiche che prevedono meno impatto ambientale, meno dispendio di risorse e un risultato altrettanto efficace se non migliore, la soluzione viene bocciata o non considerata.
Perchè?
Forse perché soluzioni dispendiose, fracassone e ciclopiche, oltre a muovere più terra e distruggere più ettari di bosco, muovono anche più quattrini, per la felicità degli occulti marionettisti che si agitano di nascosto dietro regolamenti, norme e piani regolatori.


Tra un anno si ricorderà il 50° anniversario di una catastrofe voluta dai faraoni moderni, che ha mutilato la libertà, la dignità e felicità di un'intera popolazione.
Allora i faraoni venivano da fuori.
Ora invece sono qui.

Si vedranno autorità dalla faccia contrita piegare la bocca e le sopracciglia in segno di profonda amarezza per ricordare ciò che è accaduto. Ma 50 anni fa avrebbero fatto le scelte che hanno fatto altri al posto loro e che han portato al disastro. 
I faraoni moderni non adorano più il sole o la terra, ma il denaro.

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