giovedì 26 aprile 2012

Meraviglia!

Tante cose diamo per scontate.

Ci si sveglia al mattino e la routine diventa la ruotina. Come quelle dei carrelli della spesa. La ruotina che ci spinge tra gli scomparti di un gigantesco supermercato chiamato mondo, dentro un carrello che è diventato gabbia. E possiamo solo scegliere cosa comprare. Non ci appartiene più nulla. 
Nulla tranne i ricordi.

Quanto costa la meraviglia? 
Dal carrello-gabbia possiamo passare al setaccio ogni corsia, ogni reparto (Corsia? Reparto? Ma è un supermercato o un ospedale?) senza mai trovare in vendita la meraviglia.
Dobbiamo fermarci e cercarla dentro di noi.


Penso alla meraviglia della prima volta che ho bevuto un succo di frutta con la cannuccia. Una magia.

Non la saprei ricordare. Probabilmente ero bambino. Chissà quanta tensione vibrava in ogni cellula del corpo e della mente mentre mi mettevo (o i nonni o i genitori mi mettevano) la cannuccia in bocca. Un'attesa tanto angosciante quanto colma di spirito d'avventura e frenesia per la scoperta. Decidersi di succhiare da quel seno pazzesco a forma di matita cava e aspettare. Iniziare a sentire il succo fruttoso farsi largo fra i denti, lambire la lingua e poi scorrere giù scomparendo nella pancia, dove ogni tatto perde identità. Forse  potrei immaginare le sensazioni della prima cannucciata ricordando il primo bacio. Di sicuro niente in me era preparato a questa cosa che di li a poco si sarebbe abbattuta con la potenza di un uragano. Niente.
Una volta accaduto non è più la stessa cosa.
La prima volta è un miracolo irripetibile.


Ieri ho visto un bimbo bere a cannuccia un succo di frutta. Era la sua prima volta. E l'ho invidiato.
Le cose più belle ci accadono senza farcelo sapere.

Accorgersi di loro significa non farne parte.

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